Tempo di cambiamento
Avete fatto un giro nella vostra Stanza del tempo? Com’è andata?
Probabilmente dando un’occhiata più o meno veloce al vostro personale luogo del tempo e tornando al presente avrete notato innumerevoli cambiamenti.
È inevitabile. Succede a tutti.
È un’ovvietà affermare che i cambiamenti sono la costante maggiormente stabile nelle esistenze di tutti noi, ciò non impedisce che possa essere vero.
I cambiamenti che abbiamo già vissuto li osserviamo con relativa tranquillità, data dalla vita vissuta che ci ha aiutato a comprendere meglio le nostre stesse esperienze.
Quando ci siamo in mezzo, invece, vale a dire quando un cambiamento sembra che ci colga alla sprovvista, possiamo rimanere disorientati. Non ne cogliamo al volo la valenza né la portata dei suoi significati.
Può capitare che non riusciamo a vedere né quello che normalmente chiamiamo positivo, né tanto meno quello che temiamo come negativo.
Nel nostro rimanere colti di sorpresa proiettiamo un’immagine che non conosciamo ancora: gli effetti che quel cambiamento sta apportando alla nostra vita. Così facendo, e proprio perché non li possiamo vedere nella loro interezza, finiamo per proiettare una pellicola senza colori e vuota.
Se è così che vi sentite, se una qualunque trasformazione sta turbando la tranquillità delle vostre esistenze, provate a considerare che un cambiamento, in realtà, non arriva mai; non ha un suo momento stabilito in cui ha facoltà di bussare alla nostra porta e dire: “eccomi, sono qui!”
Le sue basi vengono posate con ogni piccola azione della vita.
Quando lo vediamo è già in atto, ma le sue origini sono altrove e spesso anche lontane dal momento in cui la nostra esistenza si ritrova, insieme a noi, in una trasformazione.
La pellicola che proiettiamo senza colori e vuota, resterà tale solo finché ogni attimo di tempo, vissuto in modo nuovo, non diverrà memoria.
A quel punto, forti dell’esperienza già maturata, l’avremo già riempita di colori.